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Lunedì 27 febbraio (12 marzo) Rodzjanko inviò altri telegrammi allo zar. Gli ricordava che la sospensione della Duma fino ad aprile era stato un errore, perché così si abbatteva « l'ultimo baluardo dell'ordine », lo invitava a revocare il decreto e a formare un nuovo governo, dal momento che l'attuale era « del tutto impotente ». La situazione a Pietrogrado era grave: « Le truppe della guarnigione sono inaffidabili. I reggimenti della guardia sono contagiati dallo spirito di rivolta ». E concludeva: « Se il movimento si estende all'esercito, trionfa il tedesco, e la caduta della Russia, così come della dinastia, saranno inevitabili. Imploro Vostra Maestà in nome della Russia intera di accettare queste proposte ». Nicola II non rispose nemmeno, limitandosi a commentare con l'aiutante di campo Frederiks: « Quel ragazzone di Rodzjanko mi scrive di nuovo sciocchezze varie, a cui non risponderò affatto ».